ABANDA2020

ESPOSIZIONE GENERALE - VILLAVERDE (OR)
26 Settembre - 31 Ottobre 2020

Inaugurazione 26 settembre 2020 – ore 17.00
Esposizione generale:
Villa Verde -Centro di Produzione culturale "Move the Box"
Via Indipendenza 1

Altre località espositive:
Albagiara Casa Museo (ex casa Mallocci)
Curcuris Casa Pilloni
Pompu Museo della Casa del Pane

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La rassegna A.Banda 2020 riparte, portando nel cuore della Marmilla l’esposizione dei lavori di 76 fotografi sardi. Una mostra imponente dove si possono ammirare circa 1000 fotografie di autori contemporanei di origine o approdo in Sardegna.
L’esposizione generale è organizzata dall'Associazione culturale Su Palatu_Fotografia in collaborazione il Consorzio Due Giare, il Comune di Albagiara, il Comune di Curcuris, il Comune di Pompu, il Comune di Villa Verde, da Vigne Surrau e dalla Soter editrice.

L’evento è accompagnato da un ampio catalogo edito dalla Soter editrice.


AUTORI

MARIO ARCA
Paesaggi della Sardegna
Attraverso una selezione d’archivio di stampe a colori il fotografo propone uno sguardo fuori moda sulla Sardegna, controcorrente, rispetto all’immagine turistica che ancora resiste nello stereotipo del consumatore di luoghi dell’isola.

BIO
Nato a Villanova Monteleone (SS) nel 1960. Fotografo e appassionato di tradizioni popolari. Dal 2000 ha cominciato a lavorare a progetti collettivi sul paesaggio producendo immagini dai colori morbidi. Non ha mai fotografato fuori dall’isola. Ha esposto in diverse città della Sardegna, in Inghilterra e in Germania.


PIETRO BASOCCU
Centenari
Le immagini di questo lavoro fotografico, durato circa tre anni, raccontano, attraverso i ritratti i grandi vecchi, uomini e donne che hanno attraversato la storia del Novecento e sono testimoni di vita e custodi della memoria. Sguardi con rughe profonde che il tempo ha scavato sui loro volti, volti che sembrano scolpiti nel legno o sulla pietra. Volti che raccontano tante storie, storie di guerra, di fatica, di stenti. Sguardi sereni, curiosi, talvolta un po’ sospettosi.

BIO
Medico pediatra nato a Villagrande Strisaili, vive e lavora in Ogliastra. Ha pubblicato diverse monografie fotografiche: nel 2015 il volume Fioridicarta; nel 2016 Captivi; nel 2017 Rosa rosae. Affetti contemporanei; nel 2018 D-dieci D-undici. Storia di Giammarco e Nel labirinto della vita; nel 2019, insieme a Giacomo Mameli, Centenari e nel 2020 A casa di Lola. Sulle tracce di Maria Lai.


TONY BULCIOLU
Nel mondo di FANTÀSIA
I Bambini vivono in un mondo variopinto, con occhi pieni di gioia e meraviglia.
Nello scorrere del tempo i colori piano piano sbiadiscono e lo stupore si affievolisce.
Tu Adulto, custodisci con cura quelle sfumature.
Non smarrire mai la strada che porta nel “Mondo di FANTÀSIA”.

BIO
Abita a Tempio Pausania. Attualmente è presidente dell’Associazione culturale “La Sardegna Vista da Vicino”, che documenta, attraverso la fotografia, i paesaggi, le manifestazioni e le persone che abitano la Sardegna.


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GIUSY CALIA & MARZIA LIOCI
Schlafe ich?
«Cammino, a passo d’uomo, nella città frenetica. Mi allontano dal vortice che inghiotte, offusca e confonde. Ammiro bellezze. Vivo scene che raccontano storie. Percepisco malinconie, indovino solitudini. Mi lascio trasportare e mi accorgo che la vita è lenta».

BIO
Sodalizio artistico: Evento Internazionale arte con- temporanea, Galleria Lacke & Farben, a cura Galleria Farini, Berlino, 2019; Photo open Up, Festival Internazionale di Fotografia, a cura di Carlo Sala, Padova, 2019; Primo Premio Internazionale Fotografia Agnese Meotti, Verona, 2019; Opera selezionata al Premio Luxembourg Art Prize, 2019; Molineddu, Arte, Evento e creazione, a cura di Anselm Jappe, Sassari, 2019; Evento Internazionale arte contemporanea, Espace Thorigny, a cura Galleria Farini, Parigi, 2019; Davanti all’obiettivo, a cura di Mario Trevisan, Brescia, 2019; L’altra Eva, a cura di Roberta Vanali, Cagliari 2019; Cultura e identità, a cura di Art Now, La Spezia, 2019.


ALESSANDRO CANI
¡COVID MI
iCOVID MI è il personale diario per immagini (MI è la sigla della provincia ma anche la trascrizione letterale della pronuncia inglese di “me”) dei giorni passati forzatamente a Milano a causa delle restrizioni adottate per fronteggiare l’emergenza pandemica. La “i” minuscola rappresenta il mezzo fotografico (l’unico a mia disposizione) utilizzato per produrre questo diario: il mio iPhone. Ho trascorso questi ultimi mesi nel capoluogo della regione italiana più colpita dal virus, la maggior parte dei quali letteralmente confinato nella caserma dei Vigili del Fuoco, nella doppia veste di cittadino recluso e operatore del soccorso di Protezione Civile...

BIO
Nato a Cagliari nel 1974. Attualmente lavora a Milano come Vigile del Fuoco. Si interessa di fotografia dal 2002. Nel 2005 passa alla reflex digitale. Autodidatta, pone al centro di un percorso di ricerca le relazioni sociali in ogni loro manifestazione: lavoro, cultura, tradizioni e attualità. È stato fotografo di scena in varie produzioni di Sardegnateatro.


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CHIARA CAREDDA
Fare ritorno
Nell’estremo Sud-Ovest della Sardegna si trova l’isola di Sant’Antioco, di origine vulcanica, formatasi circa 15-20 milioni di anni fa. Il centro abitato è sorto su quella che era la città romana di Sulci, a sua volta nata dove sorgeva Sulki, antichissimo centro fenicio fondato nel 770 a.C.
Allontanarsi e poi fare ritorno. Succede anche allo sguardo. Tutto sembra nuovo anche se non lo è: le forme, la luce, il mare, le rocce, le foto di famiglia. Tutti dovremmo avere il diritto di andare e poi di ritornare. Questa è la mia storia, la mia casa.
«Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti» (tratto da La luna e i falò di Cesare Pavese).

BIO
Nata a Carbonia nel 1992. Cresce a Sant’Antioco dove nel 2011 si diploma al liceo socio-psico-pedagogico; in seguito si trasferisce a Cagliari e si iscrive al corso di laurea in Beni Culturali con indirizzo storico-artistico. Nel 2014 frequenta la scuola di fotografia analogica di S’Umbra a Cagliari. Ha partecipato a diverse mostre collettive.


MIMMO CARUSO
Del silenzio
La serie rappresenta “una raccolta” di circa 150 foto- grafie digitali realizzate tra il 2007 e 2012, anni in cui la fotografia, con l’evoluzione digitale, proliferava in una quantità di immagini che, soprattutto nella diffusione sui social network, rischiavano di neutralizzare e con- fonderne i messaggi inglobandoli all’interno di un indistinto e pericoloso rumore di fondo (Foschi, Le fotografie del silenzio, 2015). Da qui la necessità di ripensare la fotografia come un lento formarsi, uno sguardo di riflessione alla scoperta di dimensioni dove il silenzio e l’incanto sospendono il pensiero e ci conducono altrove.

BIO
Nato nel 1954. Dopo il diploma al Liceo Artistico di Cagliari nel 1972 inizia a fotografare per esigenze di studio nei corsi della Facoltà di Architettura di Roma. Segue un periodo di pratica e di riflessione e agli inizi degli anni Ottanta espone i suoi primi lavori nei quali emerge un lavoro di ricerca intorno a paesaggi, spazi urbani e architettonici. L’impegno nella ricerca fotografica trova inoltre applicazione nell’ambito della comunicazione visiva, specie nell’area dell’editoria e della pubblicità.


GIANLUCA CHIAI
Supramonte
Il Supramonte è istinto, ricerca, sfida, caccia, è un percorso interiore alla scoperta dei limiti personali, è il ritorno alle origini, è il viaggio verso la vera scoperta di se stessi, è riflessione e rinascita. Nelle parole di Chiai diventa palese l’intento del progetto fotografico e il rapporto fra il Supramonte e l’artista: “In un mondo contemporaneo, costruito con stratificazioni di apparenze e simulazioni, un luogo impenetrabile a tali pestilenze assume una valenza ancora più forte...”. [da Chiara Manca]

BIO
Nato a Lanusei nel 1974, vive in Ogliastra dove lavora come consulente e commerciante nel settore agropastorale. Appassionato di fotografia di paesaggio e reportage ha iniziato a scattare vent’anni fa per spirito di libertà e di ricerca. Esplora assiduamente il variegato territorio dove abita negli aspetti naturalistici e socioeconomici.


PIERLUIGI COLOMBINI
Covid-19. Oltre il silenzio
È nella storia e nella nostra memoria la data del 9 marzo 2020 quando il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia in diretta televisiva e a rete unificate il primo “lockdown italiano”, il giorno successivo l’Organizzazione mondiale della sanità sentenzia: è pandemia. Il 10 marzo inizia il blocco totale, vengono così chiuse tutte le attività non ritenute indispensabili, eppure ci sono lavoratori che nonostante la pandemia Covid-19 hanno mantenuto attivi i servizi essenziali per garantire che il resto del paese abbia potuto vivere dignitosamente una quotidianità comunque alterata e che a causa della crisi sanitaria ed economica ha aumentato le difficoltà per tutti...

BIO
Informatico e fotografo, cresce nel milanese e vive in Sardegna. La sua fotografia è un’arte che si nutre di passione, impegno e ricerca alimentata esplorando svariati paesi in giro per il mondo. Ha realizzato diverse mostre, Berlino il passato presente è il suo primo libro.


NICOLA CONGIA
Marmilla. Lo spopolamento
La Marmilla è una subregione della Sardegna, situata nella zona centro meridionale dell’isola. Offre un paesaggio prevalentemente collinare con tratti tipici delle zone rurali a vocazione agropastorale. Gli insediamenti urbani sono caratterizzati da una bassa densità abitativa. Gran parte dei 39 comuni del territorio soffre degli effetti di un continuo spopolamento che negli ultimi decenni sta progressivamente impoverendo il tessuto sociale... Il calo demografico e l’emigrazione giovanile contribuiscono alla formazione di un paesaggio urbano “silenzioso”, dove gli anziani rimangono unici custodi di una memoria antica.

BIO
Nato a San Gavino Monreale nel 1983. Compie i primi passi nel mondo della fotografia da autodidatta e frequenta l’accademia di fotgrafia “Fine Art” di Cagliari. Ama la street photography e il reportage, partecipa a diversi workshop. Una congenita curiosità lo spinge ad immergersi totalmente negli ambienti che esplora: la fotografia è strumento di racconto dall’interno.


ANDREA CONTINI
Un Portogallo silenzioso
Il progetto nasce in seguito al mio trasferimento in Portogallo per motivi di lavoro. Avendo visitato per la prima volta il Portogallo e la città di Lisbona nel 2013, avevo individuato una serie di zone del paese che mi sarebbe piaciuto poter includere in un progetto di più ampio respiro. Il trasferimento nella capitale portoghese nel 2015 mi ha permesso di visitare e rivisitare zone limitrofe a Lisbona, e zone più remote come quella dell’Alentejo e dell’Algarve. Il titolo è ispirato sia dall’assenza delle figure umane all’interno dell’inquadratura fotografica, che ad una sorta di visione metafisica della città.

BIO
Nato nel 1990 a Cagliari. Si interessa di fotografia frequentando il corso di Grafica Pubblicitaria all’Istituto Azuni di Cagliari e durante il percorso universitario. Laureato in Beni Culturali all’Università di Cagliari e in Marketing alla University of the West of England, nel Regno Unito. La sua area di ricerca fotografica include il paesaggio, gli spazi urbani, le aree rurali e l’architettura.


NINO CORONA
Voi siete qui
Voi siete qui perché io ero lì.
Davanti a una foto tutti si ritrovano dentro i luoghi dell’immagine, questo fatto ci porta a ragionare prima di tutto sulla capacità che ha la fotografia di essere un tramite potente riguardo alla conoscenza dei luoghi, anche senza muoversi fisicamente da dove si è. La fotografia diventa un territorio in cui stare, un “luogo comune” aperto al mondo e ogni immagine è un mondo.
Su questa terra siamo tutti clandestini, ormai, e con questa consapevolezza possiamo dire che abusivi sono gli stati che chiudono territori e uomini dentro confini e innalzano muri in difesa di spazi di cui vantano una proprietà che non esiste...

BIO
Nato a Cagliari nel 1951. Negli anni Settanta comincia a definire il suo percorso fotografico che tende a privilegiare nel tempo i luoghi, intesi sia come paesaggi, sia come architettura e storia, senza escludere comunque le zone periferiche dove si è compiuto il disastro, ma gli spazi della fotografia sono così vasti che non serve delimitarne i perimetri. A partire dal 1980 diverse sono state le mostre personali e collettive sia in Italia che al- l’estero, oltre alla pubblicazione di libri e cataloghi.


MARGHERITA COSSU
Via Crucis
Immagini della tradizionale Settimana Santa in Gallura.

BIO
Abita a Tempio Pausania. È una socia dell’Associazione fotografica “La Sardegna vista da Vicino”.


FRANCESCO CUBEDDU
Segnali dalla Terra
La terra ci invia dei segnali ma, per comprendere quanto ci comunica, bisogna cambiare punto di vista, staccarsi dalla terra e andare a osservarla dall’alto, punto di osservazione privilegiato che consente allo sguardo di spaziare senza limitazioni. Il mezzo volante più indicato per Cubeddu è il paramotore, il “vespino dell’aria”, ideale per passeggiare nel cielo e scoprire che ciò che vediamo coi piedi per terra è una visione parziale della realtà. Volando lenti e osservando in tutta calma dall’alto, la terra cambia aspetto...

BIO
Nato a Seneghe nel 1956. Escursionista, pilota di parapendio e paramotore dal 1992; vincitore del Campionato Sardo di Parapendio nel 1995 e del Campionato Sardo Parapendio Classe Standard nel 1999, si occupa di fotografia aerea con particolare predilezione per i siti archeologici e il territorio della Sardegna. Ha un curriculum di collaborazioni lunghissimo con numerose istituzioni pubbliche e private.


ROBERTO DEADDIS
Di vene d’argento
Il borgo dell'Argentiera è legato al suo passato minerario. Le costruzioni sono incastonate in una scenografia naturalistica dominata dai colori azzurro e smeraldo del mare e dalle vene argentate della roccia che si impone sul pitch pine della Laveria... Le foto sono state realizzate in inverno, lontani dai flussi turistici estivi e nella quotidianità di un luogo che resiste al tempo con tenacia. Ho scelto di scattare con l’Helios 58 mm f/2 che faceva parte della mia prima reflex analogica.

BIO
Nato a Sassari nel 1983. Inizia a scattare nel 2008 riprendendo Porto Torres, la città dove abita, e l’uso di un’analogica (Zenit 12xp) con cui realizza un primo progetto “Pensieri sparsi tra Porto Torres e Fiume Santo”. La fotografia di paesaggio resta il principale ambito di indagine. Nel 2016 è co-fondatore del collettivo fotografico “Paesaggio a Nord-Ovest” che realizza due pubblicazioni: “Echi dal sottosuolo” e “Mare di fuori”.


MONICA DEIDDA
Fra danza e volo
Dualismo fra danza e volo. L’alzarsi in volo nasce dal cuore e non sempre si esige di vere ali piumate per eseguirlo in raffinata leggerezza.

BIO
Vive a Lanusei. Fotoreporter per amore, emozione e professione. Preferisce lavorare in bianco e nero. «La pura potenza dell’anima che diventa palpabile nell’eleganza di una fotografia senza colori, rimasti impressi nell’energia della memoria. La luce cruda e reale dei miei ritratti vive nella vibrazione raffinata dei corpi in movimento e fluisce nelle ombre da cui essi emergono. Per me, la fotografia è dedizione e resilienza. Il vero senso del tempo immortalato nell’eterna purezza dell’anima unica di uno scatto. I miei progetti attuali riguardano shooting dinamici, con performance di artisti, sportivi e ogni forma di spettacolo».


RITA DEIDDA
Il corpo come gabbia
Indica la sensazione di costrizione interna, legame forte con i limiti della comprensione e del sentire. Così come nel lockdown siamo dovuti rimanere entro i limiti della nostra casa, poi dei 200 m, poi del nostro comune e poi la nostra regione: esplorare l’interno e poi lentamente riscoprire l’esterno, partire da ciò che si ha più vicino, conoscerlo meglio e riportarlo mano a mano sempre più ad espandersi.

BIO
Nata a Cagliari nel 1990. Fotografa, curiosa delle arti e dei simboli, cerca da sempre significati intrinsechi nella realtà di tutti i giorni. Si dedica alla creazione di origami e quaderni d’artista, mischia le carte e scatta foto a quelli che le sembrano scenari improbabili. Nel 2018 partecipa al simposio fotografico “The Photo Solstice”, nell’isola dell’Asinara.


SIMONE DEIDDA
C’è
Con l’evoluzione dell’uomo, la luna è passata da fulcro di credenze religiose e tradizioni popolari, a oggetto di studi scientifici, a delicato tema nell’arte. Personalmente è solo di recente che ho iniziato a farci caso. Eppure è sempre stata lì, ha sempre fatto parte della quotidianità. Ogni giorno si ripresenta davanti, non solo la notte intendo... Questa serie di foto d’archivio è un viaggio quotidiano psicogeografico alla ricerca della luna e della sua presenza figurativa nel territorio sardo, con segnali diretti o indiretti che mi riportano ad essa.

BIO
Nato nel 1988 in Sardegna. L’incontro con la fotografia è arrivato in maniera casuale quando decide di partecipa ad un corso organizzato da Assophoto di Oristano. Continua a scattare e nel 2018 partecipa al seminario con Cesare Fabbri (Osservatoriofotografico). Riprende in analogico e si interessa soprattutto alla fotografia italiana degli ultimi decenni, esplora e indaga il paesaggio, ispirato dai fotografi americani.


PIERLUIGI DESSÌ
Nina 2020
Gli scatti sono il prolungamento di una richiesta, ricevuta da un’associazione benefica, di fornire una foto da mettere all’asta, con l’unica condizione che fosse realizzata nel periodo cruciale della pandemia, all’interno della obbligata clausura domestica. L’ora dello scatto guida la sequenza visiva.

BIO
Fotografo con oltre 30 anni di esperienza, nato a Cagliari nel 1964. Dopo la maturità artistica ha studiato fotografia, specializzandosi in fotografia pubblicitaria nel 1988. Ha insegnato per quattro anni tecniche di ripresa fotografica e tecnica di stampa presso lo IED di Cagliari. Tra i clienti ci sono editori, agenzie pubblicitarie, grafici, industrie, società di servizi e musei. Dal 2011 fa parte del direttivo di IN/ARCH-Sardegna.


MARCELLO DONGU
Iridescente
È una riflessione personale sul paesaggio costiero di Platamona a me molto familiare, un luogo dove il passato degradato si presenta in maniera predominante, lasciando in me un profondo disagio. Il vento soffia forte e la sabbia, depositandosi sui vecchi edifici, vuole quasi nascondere il degrado, tentando lentamente di riprendersi il proprio spazio, imprigionato da forme mutevoli d’invasione. Manufatti, che si lasciano accarezzare dal vento e che diventano spettatori privilegiati di un azzurro mare, conservando al loro interno il suono della natura, fino a farne parte...

BIO
Nato a Sassari nel 1973. Inizia a scattare fotografie da ragazzino con la Olympus del padre. Ama il mare e lo riprende con pellicole diapositive per poi proseguire con il folklore e le numerose feste dell’isola. Nel 2006 la prima ricerca su Platamona, da cui è nata la pubblicazione Ruderi per Platamona. Seguono “Conversione a Cristo” e “Io esisto”, serie di ritratti su persone nei centri di accoglienza. Attualmente collabora con il regista Alfredo Moreno in qualità di direttore della fotografia.


MASSIMO DRAGO
Polaroids
Il progetto nasce nel 1987 come lavoro di ricerca personale. Stimolato dalle potenzialità artistiche di queste fotocamere e dalle relative pellicole il fotografo ha realizzato questa serie di cento fotografie istantanee a tema astratto, utilizzando una SX-70 e una Land Camera 1000.

BIO
Nato a Cagliari nel 1966. Laureato in Storia contemporanea, inizia a occuparsi di fotografia alla fine degli anni Ottanta. Nel 1989 realizza il suo primo reportage sul muro di Berlino. Il suo lavoro, prevalentemente legato a soggetti paesaggistici e urbani, è stato esposto sia in Italia che all’estero. Partecipa a numerosi progetti editoriali; le sue fotografie fanno parte di collezioni pubbliche e private. Nel biennio 2010-11 prende parte ad una campagna fotografica promossa dalla Regione Sardegna e dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico. Ha recentemente concluso un lavoro sull’ex aeroporto militare “Mario Mameli” di Cagliari-Elmas.


UMBERTO FARA
Codex Sardinia
È un progetto fotografico, in corso di evoluzione, che vuole raccontare della Sardegna a 360 gradi. Lo fa cercando di proporre un linguaggio che si discosti dai classici canoni fotografici a cui i “social” ci hanno abituato, riconducibile alla “street photography”, proprio perché è quella fotografia che racconta il quotidiano in tutte le sue sfaccettature. Dalle manifestazioni del carnevale con le maschere tipiche, alle manifestazioni folkloristiche degli abiti tradizionali, passando per le varie manifestazioni religiose, fino ad arrivare alla vita di tutti i giorni (quella legata alla vita rurale ma non solo), l’autore intende offrire un ritratto di una terra in cui usi e costumi sono un patrimonio “immateriale” da salvaguardare.

BIO
Nato a Oristano nel 1972 e passa l’infanzia a Cuglieri. Dal 2010 fotografa con una piccola bridge: paesaggi marini e montani della zona dove vive. Esplora il reportage, in particolare le tradizioni e il folklore sardi. Si interessa di street photography. Predilige il bianconero ma scatta anche a colori. Utilizza obiettivi a focale fissa (18 e 27 mm).


 

STEFANO FERRANDO
Hieracon
Hieracon, “Hieracon nesos” è il nome greco dell’isola di San Pietro: significa “Isola dei rapaci” (o degli sparvieri). “Hieracon” è anche il nome dell’albergo che la mia famiglia aprì nei primi anni Ottanta del Novecento, ristrutturando la parte del Palazzo Rivano acquistata da mio bisnonno. Una palazzina liberty che ospitò nel periodo di massima ricchezza di Carloforte il consolato di Danimarca e del Belgio. Ho vissuto 11 anni in quell’albergo: la mia infanzia e la prima giovinezza. “Hieracon” è, infine, il nome di quella parte di me.

BIO
Co-fondatore dello studio Vetroblu, si laurea in Ingegneria edile-Architettura presso l’Università di Cagliari con una tesi sul rapporto tra fotografia e paesaggio. Dal 2016 è titolare del corso di fotografia presso lo IED, Istituto Europeo di Design, di Cagliari e nel 2016 fonda l’associazione culturale Puntozero. Dal 2011 partecipa a campagne fotografiche volte alla valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico.


ANTONIO LEONARDO FIGONI
Il culto dei vivi
L’idea che mi ha spinto a realizzare questo progetto non ha esattamente un inizio e una fine, era latente ed è emersa negli anni Novanta, quando ho iniziato a viaggiare in auto per lavoro. Durante gli innumerevoli e solitari viaggi in auto per raggiungere i clienti, la strada ha rappresentato sempre un limbo spazio temporale, dove le idee e le riflessioni si contendono la mente con la concentrazione per la guida. Chilometro dopo chilometro, ho costruito una mappa mentale di alcune caratteristiche comuni alle strade che percorrevo, e tra queste, le lapidi stradali hanno catturato la mia curiosità...

BIO
Nato in Sardegna nel 1973 dove vive e lavora come analista, programmatore e specialista applicativo informatico. Dal 2002 si interessa di fotogiornalismo, reportage, tematiche sociali del con- temporaneo e del cinema. Dal 2015 la ricerca fotografica si è estesa all’utilizzo di droni, con il titolo di operatore e pilota professionista autorizzato dall’ENAC.


IGNAZIO FIGUS
Limite provvisorio
Luoghi della periferia oristanese, passaggi di un limite che spesso è temporaneo. Spazi in alcuni casi trovati e percepiti da uno sguardo occasionale, altre volte cercati con lo spirito del flâneur. Trasformazioni in atto o appena compiute che si offrono ad un occhio che ogni volta si rinnova. Non una mappa documentaria ma un’indagine sentimentale su un piccolo territorio.

BIO
Nato nel 1954 ad Uras. Insegnante di discipline tecniche, attualmente in pensione, è vice presidente dell’associazione culturale fotografica AssoPhoto di Oristano, di cui è anche socio fondatore. Ha partecipato a workshops, mostre personali e collettive. Negli ultimi anni ha esposto al Bìfoto Fest edizione 2013; Asuni Eventi, 6 mesi di immagini e parole, 2015; Collettiva (P)Artigiani: resistenza alla crisi, Oristano, 2015; A-Banda edizioni 2014, 2016 e 2017.


Filindeu Origami di stoffa.jpg

MARIA FILINDEU
Dettagli
Il titolo nasce dall’attenzione e dalla cura dei dettagli sempre avuta dall’autrice sin da bambina.
Il messaggio che lei vuole trasmettere è che nella vita tutti vediamo le grandi cose ma non tutti colgono i dettagli, eppure sono questi ultimi a fare la differenza…

BIO
Nata e risiede a Nuoro. Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte “Francesco Ciusa” e la Scuola Italiana di Scienze Naturopatiche. Ha partecipato ad un corso base di fotografia e diversi stage di recitazione e mimo. I suoi interessi sono i viaggi, la fotografia, l’arte, il trekking, la natura, gli animali, l’equitazione, la musica e il ballo.


LAURA GARAU
Verlust
Otto autoritratti che descrivono una situazione di vita quotidiana in un contesto domestico, e raccontano appunto una situazione a suo modo familiare, ben precisa. Sopra le stesse sono poste fotografie familiari appartenenti ad un periodo molto precedente, incollate con del nastro adesivo.
La parola tedesca Verlust, significa perdita, smarrimento, in riferimento alle dinamiche che si vengono a creare nel momento del distacco dal proprio nucleo familiare d’origine, i contrasti, le diverse scelte di vita, la sensazione di essere l’unico membro della famiglia in qualche modo diverso...

BIO
Nata a Ozieri. Dopo il liceo Classico si è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Sassari nel corso di Nuove Tecnologie dell’Arte. Attualmente frequenta il corso magistrale di Cinematografia Documentaria sempre all’ABA di Sassari. Vive tra Sassari e Ozieri.


ROSI GIUA
Biblio Caffè Ristretti
Carcere di Buoncammino, Cagliari (2012-2014). Queste immagini sono il racconto di alcune situazioni e momenti vissuti nel carcere di Buoncammino nel corso delle attività del collettivo autodefinitosi “Biblio Caffè Ristretti”. Per due anni si è incontrato periodicamente nella biblioteca del penitenziario. È stato un gruppo più o meno stabile di detenuti, di operatori socio-culturali del carcere e di volontari “esterni” riuniti intorno all’associazione culturale Chourmo. Partendo dalla poe- sia, ci siamo così ritrovati a geometria variabile, di volta in volta aperti ad altri ospiti interni o provenienti da fuori, a lavorare ad un progetto condiviso con lettori, musicisti, fumettisti, cantastorie, scrittori, cuochi, fotografi e poeti: i “Biblio Caffè Ristretti”...

BIO
Fotografa indipendente e attivista culturale, vive a Cagliari. È impegnata in Italia e all’estero in reportage su temi sociali e culturali. Da alcuni anni si sta dedicando a tematiche territoriali e in particolare di spazio pubblico urbano, di spazi marginali e di migrazioni. Fino al 20 ottobre 2020, espone al MACC di Calasetta insieme ad altri autori per la mostra multimediale Tracce di cosmopolitismo intorno al mediterraneo.


LAURA KAAMOS
“Laura Kaamos SP (short playing) ‘2020 project’”
Side A: “Indoor games”, realizzato tra aprile e maggio, la realtà ridotta a piccoli spazi in cui il tempo scorre lentamente e porta a riflessioni intimiste. Polaroid che racchiudono momenti di complicità e intimità di un tempo forzatamente “chiuso”.
Side B: “Our first trip to the Solar system”, questa volta Polaroid con intervento pittorico, che portano, col ritorno alla vita “aperta” a visioni immaginarie di sguardi senza più confinamenti e quindi infiniti. Realizzati tra giugno e luglio.

BIO
Nata a Sassari nel 1999. Utilizza diversi mezzi di comunicazione, tra i quali la fotografia ha una particolare attenzione. Trae ispirazione specialmente dagli universi musicale e cinematografico, con declinazioni all’intimo e all’erotico, in un contesto volutamente onirico e visionario.


FAUSTO LIGIOS
S.E.O.N.
Direzione verso un estremo. S.E.O.N. (Sud, Est, Ovest, Nord), quattro punti cardinali, quattro località sarde - Nora, Capo Comino, Argentiera, Punta Falcone - scelte semplicemente perché punte estreme dell’isola. Fotografia spontanea, dell’attimo e del luogo, nata dall’istante. Capacità di vivere per il momento e dentro il momento. Ogni cosa è Sardegna come squarci di spazio verso l’orizzonte.
«Non so se una fotografia è più importante di un’altra, per me sono tutti attimi, come il respiro. Quante volte abbiamo respirato questa sera? Nessun respiro era più bello dell’altro e tutti insieme sono la vita». [da Mario Giacomelli].

BIO
Nato a Sassari nel 1973. Nel 1999 si laurea in Scienze Politiche. Nel 2000 consegue il Master in Tecniche della comunicazione e giornalismo all’Università di Sassari. Dal 2002 è giornalista professionista. Dal 2005 vive e lavora a Santa Teresa Gallura dove svolge la libera professione di fotografo. Dal 2011 fonde la fotografia all’artigianato e al riciclo creativo.


GIUSEPPE LOI
Lettera a un’Anima Sola
Le immagini indagano sul processo di abbandono psicologico che la società effettua sugli individui. Protagonista è l’Anima Sola, anima del Purgatorio delle leggende religiose del Sud Italia, in vita soffrì per colpa di un abbandono amoroso portando la futura Anima Sola ad attuare un suicidio. Punto cardine della riflessione è la ricerca delle piccole cose nel banale; banale che in realtà forma l’individuo cosciente. Oggetti del quotidiano, oggetti complessi ma potenzialmente inesistenti al nostro sguardo e spazi, tracce visive che vanno a creare un cammino destinato a narrare una poesia senza parole...

BIO
Nato Tempio Pausania nel 1994. Vive e lavora tra Milano e Tempio P. Ha conseguito il diploma di Laurea in Grafica d’Arte e Progettazione all’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari e attualmente frequenta il Biennio Specialistico di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Tra le mostre personali: nel 2020, membrana a cura di Elena Calaresu, Fondazione Giuseppe Siotto, Cagliari e nel 2018, Sette giorni senza pelle a cura di Mario Saragato, MEOC, Aggius (SS).


DANILO LORIGA
Soli in mezzo a tanta gente
Questa serie di immagini racconta la nuova solitudine, quella del terzo millennio. Nell’era più connessa e condivisa mai vissuta, l’essere umano si sta isolando in un mondo virtuale, nel quale si esprimono i sentimenti con like, smile e cuoricini, mentre in quello reale non si riesce ad esternare emozioni, a parlare guardandosi negli occhi. Persone che camminano accanto senza vedersi... Soli, in mezzo a tanta gente...

BIO
Nato Tempio Pausania nel 1970. Socio fondatore dell’associazione La Sardegna vista da vicino. Da anni documenta e promuove l’Isola attraverso la fotografia, con un continuo studio e la pratica fotografica di tutti generi. Coinvolge numerosi appassionati in laboratori di fotografia diretti da docenti professionisti.


ANDREA MACIS
Alien
Visioni di territori desertici, vegetazioni inconsuete, terre e rocce scolpite da venti potentissimi o da piogge acide, o ancora lande desolate bruciate da soli roventi.
Realtà che ci circondano, che vengono osservate da un altro punto di vista, da una visuale inconsueta, ALIENA; ciò che ci circonda appare come “extraterrestre”.
Alieno è quello che i nostri occhi non sono abituati a vedere, non ha una forma consueta, non è familiare; “allenu” in sardo è chi non è del posto, del paese, non fa parte della famiglia.

BIO
Nato a Cagliari nel 1970, vive a Muravera. Nei primi anni 2000, con la prima fotocamera digitale sperimenta la propria creatività misurandosi con la fotografia e approfondendone lo studio. Nel 2010 è tra i fondatori dell’Associazione culturale “Amici della Fotografia”. Nel 2017 partecipa alla rassegna A.Banda. Nel 2018 video-espone il lavoro “Metro- Zero” per il progetto “Amabile società - Dare fiducia” alla Pastorale del turismo che si tiene tutti gli anni a Tortolì.


FRANCESCO MANNIRONI
Sete
Una città doppia. Una città riflessa. Impossibile da afferrare, sfugge sempre nel suo opposto. Ogni cosa è sovrapposta. Il mare non attraversa questa città, è la città che lo sorregge, lo supporta, ne è le fondamenta, come un grande ponte canale. Un piccolo corso d’acqua sopra un oceano di differenze, di uguaglianze di passioni, di fede e di eresia. E allora dietro ogni cosa se ne nasconde un’altra, a volte il suo opposto a volte suo fratello, a volte è la fame altre è la sete.
Ma la fame è lenta, la fame può essere condivisa, la sete è improvvisa, la sete è spietata, la sete è solitaria. Così capita di vedere una folla senza nessuno e un ragazzo che pesca che sono mille.

BIO
38 anni, vive a San Teodoro dove lavora nello studio White Box. Suoi lavori sono stati pubblicati su vari cataloghi commerciali, su riviste come “Abitare” e “Interni”. Il suo progetto Annidati è stato esposto nel Museo dell’immigrazione di Asuni.


ANNA MARCEDDU
Fiori di campo
Inizia a praticare la fotografia verso la metà degli anni Ottanta. In quegli anni conosce e frequenta la comunità dei Rom, scatta in diversi contesti e sviluppa un particolare interesse per il ritratto. Da questa lunga esperienza verrà isolata una selezione di scatti che confluiranno nell’esposizione “Fiori di campo”.

BIO
Vive e lavora a Cagliari. Scopre la fotografia nella metà degli anni Ottanta. Si diploma nel 1992 allo IED di Cagliari, con specializzazione in fotografia pubblicitaria. Dal 2000 collabora con il Polo Telematico di Tiscali, collabora con artisti e scrittori di valore: Ottavia Piccolo, Massimo Carlotto, Paolo Fresu. Dal 2006 al 2012 è responsabile degli archivi fotografici del “Modigliani Institut Archives Légales Paris-Rome”, Roma. La passione per il ritratto è il filo conduttore che la porta ad occuparsi dal 2014 del matriarcato in Sardegna, lavoro che dà vita alla mostra fotografica “Di madre in madre” e al progetto multimediale ad essa legato.


SILVANO MARCIAS
Visioni Circensi
Il progetto nasce dalla voglia di conoscere più da vicino il lavoro circense. Ricordo i primi circhi che arrivavano in paese (Uras), quello dei fratelli Armando “Bellobello” e Priamo Casu, unico circo sardo esistito in Sardegna, e dove Benito Urgu ha mossi i primi passi. Le fotografie ritraggono in modo onirico gli spettacoli che vengono organizzati dalle maestranze e dagli artisti. Questi scatti sono stati realizzati, dietro cortese autorizzazione, nei circhi di Orfei e di Bellucci. Il lavoro è stato esposto nel 2019 nella rassegna ”Storie di un Attimo”, il festival della fotografia popolare che si svolge a Olbia, organizzato dall’Associazione Argonauti.

BIO
Nato ad Uras nel 1956. Il fascino della luce comincia negli anni Sessanta nelle cabine di proiezione del cinema del paese dove il padre faceva il proiezionista. E da grande si concentra sulla fotografia. Predilige le fotografie di strada e il reportage sociale. Ha frequentato vari workshop, presso il Bifoto di Mogoro e l’associazione Argonauti di Olbia.


BEATRICE MARINONI
Un amore perduto
L’intento è documentare un amore perduto. Una donna che ha perso l’amore del marito che non vive più con lei, l’amore che forse non ha mai conosciuto e la speranza ormai scomparsa di poterlo incontrare.
Giorni lenti, momenti di solitudine.
Sentirsi, ingiustamente, destinata ad una vecchiaia non condivisa. L’indipendenza e l’isolamento a cui tanto ambiva nei giorni passati con il marito, oggi non sono più sufficienti...
Quanto è importante l’amore di coppia per affrontare gli anni che passano?

BIO
Nata in Ogliastra nel 1989. A dieci anni riceve in regalo la sua prima macchina fotografica. Consegue il diploma artistico nel 2009, successivamente frequenta per due mesi l’Istituto Italiano di Fotografia a Milano. Pochi anni dopo riprende a fotografare e si appassiona alla street photography. Nel 2015 frequenta al Polimoda di Firenze il corso di visual merchandising.


PIERA MASALA
Da uno spazio a un altro
«Viaggiare non vuol dire soltanto attraversare il cuore segreto dei continenti. Viaggiare è anche l’uscita dall’infanzia, l’inizio di un’amicizia, la rottura di un legame che credevamo non potesse finire mai. Perché è quando si va altrove che le cose importanti cominciano ad accadere, quando la vita ci mette alla prova ci svela una parte di noi che prima non conoscevamo».
«Il progetto è esposto con foto singole per rappresentare l’insieme di momenti che compongono il viaggio, non solo fisico ma anche interiore. La differenza di stili è volutamente evidente, ogni foto ha una storia, con essa un significato. Espongo le fotografie come fossero pezzettini di me, un puzzle non ancora definito che sta pian piano prendendo forma».

BIO
Ha studiato all’Istituto di Fotografia grafica e arti visive ISFAV di Padova. Ha scelto di approfondire la fotografia reportagistica-documentaria interiore e di viaggio. Rientrata in Sardegna poco prima del lockdown. Australia e Asia sono state la sua casa in quest’ultimo anno e mezzo.


CATERINA MATTANA
Siviglia. Istanti
Tre giorni da trascorrere a Siviglia, a gennaio… nella mitezza del suo inverno. Città tra le più popolose della Spagna, vanta una varietà di attrazioni e monumenti spettacolari, e una ricchezza artistica e architettonica che lascia tutti a bocca aperta!...
Cerco le piccole storie che si sviluppano tra i monumenti della città, lungo le strade del centro, nei parchi e nelle piazze; gli attimi; i particolari; le espressioni incise sui volti delle persone; la gioia e la sofferenza che convivono a pochi metri di distanza. Cerco istanti di vita.

BIO
Nata e vive ad Abbasanta, è da sempre appassionata di fotografia. Da alcuni anni, rafforza la propria passione frequentando corsi e seminari e lasciandosi affascinare dalle diverse “parole della fotografia”. Predilige la fotografia naturalistica, di reportage, le astrazioni fotografiche e la street photography. Nell’ambito dell’annuale manifestazione “Muristenes in beranu”di Ghilarza ha realizzato due mostre personali e partecipato a diverse collettive.


STEFANIA SCANO - ANDREA MELE
Percorso di fede nel territorio della Diocesi di Lanusei.
Il progetto è un percorso di fede dal Sud verso il Nord della diocesi di Lanusei.
Le strade e i sentieri conducono ai luoghi sacri, alcuni simboli della cristianità si ripetono mentre i cancelli e le porte simboleggiano una fede da scoprire.
Le fotografie presentate sono una selezione di un lavoro più ampio di circa 180 scatti realizzati per la Pastorale del Turismo che si tiene tutti gli anni a Tortolì.

BIO
(Stefania Scano) Nata a Cagliari nel 1965, vive a Elmas. Diplomata al liceo Artistico e specializzata allo IED come architetto di interni. Da anni ha la passione per la fotografia. I suoi valori più importanti sono le relazioni umane e il rispetto per l'ambiente.
BIO
(Andrea Mele) Nato a Cagliari nel 1963, vive a Elmas. Software architect di professione, amante dei viaggi e appassionato di fotografia nella vita. Ha frequentato vari corsi e workshop sulla fotografia. Insieme a Stefania hanno esposto in mostre personali e collettive a Cagliari, Ghilarza, Lanusei, Sedilo, Turri e Zuri.


PAOLO MELIS
La boule à neige
“Non immaginarti mai di non essere diversa da quel che potrebbe sembrare agli altri che tu fossi o di esser diversa da quel che avresti potuto essere se fossi sembrata diversa a loro” [da Lewis Carroll].
Una casa qualunque. Una casa di qualcun altro. Una casa anche mia. Per stanotte. Per altre notti. Un tempo lento, sospeso. Tra un prima e un dopo. Silenzio. Ma ad un certo punto la palla si muove. Il corpo non sente più peso, diventa leggero. La mente fluttua in un’inversione di senso. Un’altra dimensione. La stessa casa.

BIO
Nato a Cagliari nel 1980. Tecnico per formazione si approccia alla fotografia come autodidatta. Dal 2016 frequenta una serie di corsi di fotografia presso l’associazione culturale fotografica Dyaphrama di Oristano. Prosegue il suo percorso formativo e creativo nei campi della fotografia di reportage, sportiva e concettuale.


GIAIME MELONI
Servabo
«Scritta sotto il ritratto di un antenato mi colpì, quand’ero piccolissimo, una misteriosa parola latina: servabo.
Può voler dire conserverò, terrò in servo, terrò fede, o anche servirò, sarò utile» (da Servabo, Luigi Pintor, 1991).

BIO
Ricercatore visivo con un dottorato di ricerca in architettura, che attualmente vive fra due isole: Ile-de-France e Sardegna. Il suo la- voro esplora in maniera empirica l’uso della fotografia come strumento sensibile di riproduzione/invenzione dello spazio ordinario. Le ricerche che conduce sono oggetto di pubblicazioni e di conferenze internazionali (Canada, Francia, Italia, Portogallo). Insegna la fotografia come strumento di progettazione architettonica tra Francia e Italia.


ISABELLA MUZZU
A_mare
A_mare è un viaggio fatto di attimi. A_mare è l’osservazione di 12 esperienze.
A_mare è un susseguirsi di 12 racconti diversi tra loro, ma uniti da un unico filo conduttore: il mare.
Mare come contenitore di vite vissute e di storie da raccontare.
Mare come luogo in cui ritrovarsi e ritrovare ciò che si credeva perduto.
Mare come luogo di incontri già avvenuti e di incontri che accadranno...
A_mare è ammirare e innamorarsi.

BIO
Nata a Tempio Pausania. Diplomata al Liceo Linguistico, segue la passione per l’arte intraprendendo gli studi grafici all’Accademia di Belle Arti di Sassari, dove conclude il percorso triennale nel 2015. Prosegue l’accademica conseguendo, nel 2018, il biennio specialistico in Grafica d’arte e progettazione. Attualmente vive e lavora in Sardegna.


MARIANNA OGANA
Anthropological studies of human activity in the coastal areas of Sardinia
Il perimetro dell’isola è confine fisico e oggetto di indagine della ricerca, intenzionata a comprendere come le cose accadono, non come sono.
Osserva il mondo nel suo divenire. Il confine è fase li- mite, è trasformazione e transizione. Confine tra ciò che è probabile e ciò che è certo. Tra lo stato macroscopico e le variabili microscopiche.
Tra il villaggio e la foresta, l’uomo e l’animale. Tra unità e multipli, insiemi e sottoinsiemi. Tra globalismo culturale e capitalismo globale. Tra mondo fisico e mondo soprannaturale. Tra vivi e morti.

BIO
Nata a Porto Torres nel 1985. Intraprende gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari dove consegue il diploma nel 2016. Vive e lavora in Sardegna.


STEFANO PIA
Ho visto una sirena volare
La fotografia non è bugiarda, è l’assoluta verità di ciò che ci passa per la testa. Ed è così che delle creature mitologiche già citate da Omero e sfidate da Ulisse si fanno raccontare attraverso l’obiettivo di una semplice compatta subacquea. È stata un’esperienza speciale farsi ammaliare dai loro canti e testimoniare con la fotografia un evento fantastico. Una, addirittura, l’ho vista volare.

BIO
Nato nel 1978 e vive a Mogoro. Ha una lunga lista di partecipazioni a mostre personali e collettive in Sardegna e nel resto d’Italia. È l’ideatore del Bìfoto (Festival Internazionale della Fotografia in Sardegna) e dal 2011 insieme all’amico e fotografo Vittorio Cannas ne cura la direzione artistica. Nel 2017 entra fa parte del collettivo italiano di street photography “The Strippers”. Ad aprile dello stesso anno pubblica il suo primo libro dal titolo Kilometro Zero.


FABIO PICCIONI
Pieces
Da sempre l’essere umano ha cercato rifugio e conforto nell’ambiente che lo circonda, sia esso naturale o artificiale. La società in cui viviamo corre ogni giorno più veloce e non siamo più tutti disposti a vivere così freneticamente. È questo che ci spinge ad uscire dai binari della quotidianità, a cercare stazioni periferiche in cui approdare ed in cui la vita sia meno pressante. Ecco che un posto dismesso, il mare o un bosco, diventano luoghi in cui rifugiarsi, lontano da una realtà che non ci appartiene e di cui non vogliamo fare parte. L’importanza del dialogo con se stesso diventa ancora più evidente nel momento in cui riusciamo nuovamente ad ascoltare, liberi da tutto...

BIO
Nato ad Alghero nel 1981. Un po’ formato, un po’ autodidatta. Campi di ricerca: i territori che mutano, i luoghi/non luoghi, il patrimonio industriale/minerario, le relazioni socio-ambientali. È stato finalista nella rassegna ASPA AWARDS 2018.


FRANCESCO PINTORE
Nel nome del latte
Reportage che prende spunto dalla recente protesta dei pastori sardi. Il racconto fotografico coglie due aspetti di una storia che contempla da un lato le vicende legate alla vertenza per il prezzo del latte, dall’altro il lavoro nelle aziende agropastorali dell’Isola. Blocchi stradali, manifestazioni di piazza e altri momenti della lotta, vedono protagonisti uomini, donne e bambini, ovvero le stesse persone che rappresentano il mondo delle campagne, dove ogni giorno i pastori si alzano all’alba per mungere, per accudire il bestiame e per mandare avanti le aziende, spesso con grandi sacrifici. Un mondo vivo con i suoi riti e una cultura millenaria da documentare e far conoscere (da Max Solinas).

BIO
Giornalista professionista di Desulo (NU), lavora nella redazione del quotidiano L’Unione Sarda di Cagliari. Ha iniziato a fotografare nei primi anni Novanta. Figlio e nipote di pastori, da tempo sta lavorando a un progetto fotografico sul pastoralismo in Sardegna. Nel 2018 ha pubblicato Ardia 365 sul rito del sincretismo religioso della tradizione equestre di Sedilo (OR).


ERNST H. PIRAS
Visioni cittadine
Sono rappresentazioni di scene che si riflettono, si rispecchiano e rimbalzano intorno a noi in un giorno qualunque.
Queste proiezioni danno vita a quello che normalmente assorbiamo senza consapevolezza alcuna, svelando una sorta di realtà parallela che lascia l’osservatore libero di spaziare con la sua percezione, in un mondo dove il noto e il meno noto trovano un punto d’incontro.

ERNST H. PIRAS è nato a Nuoro nel 1957, e insegna a Oristano negli Istituti Superiori. Dal 2012 è socio di AssoPhoto di Oristano, grazie alla quale frequenta diversi workshop, tenuti tra gli altri da Donatella Pollini, Gianluca Vassallo e Sandro Iovine e collabora alla realizzazione di progetti fotografici. Dal 2017 è membro della Community di Io Fotografo dove consegue la qualifica di Angel Certificato. Espone i suoi progetti in A.BANDA 2016 e A.BANDA 2017. Partecipa a esposizioni collettive tra le quali: Mostra Foto- grafica di Io Fotografo 2018, Photo Expo 2019 e Photo Expo 2020 online a cura di Denis Curti.


MARCO PIRAS
Ai tempi della quarantena
In questo periodo inusuale e “grigio” nel quale si è stati costretti a stare dentro casa, grazie alla fotografia, la “quarantena” ha messo in moto esplorazioni inusuali e differenti da quelle abitudinarie. Un’indagine molto personale ha portato l’autore a unire la ricerca estetica con la ricerca interiore, a riflettere «su ciò che sono e come mi vedo» sino ad arrivare al rapporto con il mondo esterno in questo esatto momento storico.

BIO
Nato nel 1994 a Porto Torres, vive nella costa Nord della Sardegna. A 12 anni ha avuto la prima esperienza fotografica all’interno di una camera oscura e col passare del tempo ha proseguito nello studio del medium fotografico. Inizialmente per sola curiosità sino all’immedesimazione con il mezzo e l’oggetto fotografato. Laureato presso il DAMS di Bologna nei corsi di Cinematografia ed Arti figurative.


PEPPINO PIRAS
Amore e rabbia
Ho ricercato le tracce su muri e pareti del grido di rabbia e protesta, e
delle pulsioni d’amore esplicitate al mondo.

BIO
Nato a Nuoro. Impiegato pubblico. In passato ha seguito corsi di Fotografia. Nel 2019 ha partecipato al laboratorio PIXEL di Teatro Danza presso il Teatro Eliseo di Nuoro. Ha un forte interesse per i temi della memoria e dell’identità.


SEBASTIANO PIRAS
Tempus fugit
Il mezzo fotografico usato per investigare: non per documentare quella che appare essere la realtà ma soprattutto per indagare come il tempo la trasforma.

BIO
Nato nel 1945 a Sassari dove vive e lavora. Ha iniziato a fotografare alla fine degli anni Sessanta, e per un ventennio si è occupato principalmente di arti visive. Nei primi lavori la fotografia veniva declinata con opere improntate alla grafica. Dagli anni Novanta il bianco e nero ha caratterizzato soprattutto i reportages in Sardegna (carnevali, feste religiose e popolari, tradizioni), e in diversi paesi europei e nord africani. Per decenni ha realizzato le foto di scena delle stagioni liriche a Sassari. Ora ama indagare come il tempo trasforma la realtà vissuta.


ANNA e FABRIZIO PIRODDI
Transumanza al tempo del COVID-19
L’antica pratica della transumanza, chiamata Tràmuda in lingua sarda, cancellata in gran parte dell’isola dall’introduzione degli allevamenti intensivi e dall’introduzione di stalle condizionate, sopravvive ancora nei paesi appartenenti all’area montana del Gennargentu.
Con le problematiche relative alla diffusione del Covid-19, la vita della maggior parte delle persone è rimasta sospesa in una quarantena durata tre mesi, ma una delle poche attività che non ha conosciuto interruzioni, è stata proprio quella del pastore.
Nel silenzio dei luoghi deserti, con il solo suono dei campanacci e del belare delle pecore, nel rispetto di tutte le restrizioni, la transumanza è stata portata a termine, dando prosecuzione ad una esigenza e a una tradizione che neanche il Covid-19 è riuscito ad interrompere.

BIO
Compagni nella vita ed entrambi appassionati di fotografia hanno sviluppato e sperimentato singolarmente, generi diversi, pur non disdegnando progetti fotografici condivisi. Hanno partecipato a diverse mostre, sia singolarmente che insieme, a concorsi e alle proiezioni fotografiche della Pastorale del Turismo, che si svolge da qualche anno a Tortolì.


MATTEO PISPISA
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Affascinato dal sale e dagli ambienti della salina, Pispisa prosegue il suo lavoro fotografico indagando elementi e colori contrapposti. Il Bianco e il Nero, per la precisione, come dimensioni che stanno oltre l’esistenza nelle sue multiforme e policrome manifestazioni. Il Bianco, il sale, che in queste pose brucia l’immagine e gli occhi in una distesa immacolata, cancellando le ombre inganna la nostra percezione delle proporzioni e della profondità... Il Nero, assenza totale di luce, caos primigenio dal quale può nascere ogni cosa... Il lato chiaro e oscuro della Forza, il bene e il male dello Yin e Yang. [da Nicoletta Olla].

BIO
Nasce a Muravera nel 1980. A quindici anni inizia a sperimentare la street-art e i graffiti, decide poi
di orientarsi verso la realizzazione di diorama (attività che continua a praticare). Nel 2004 realizza
con il padre lo stand della Bit di Milano unendo la fotografia al suo principale lavoro: il giardinaggio. Nel 2018 partecipa al ThePhotoSolstice ed è tra i 12 fotografi selezionati dal Festival Internazionale ULTRA di Prato.


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GINO PUDDU
Marea bassa
Il titolo è programma. Raccolta di momenti, appunti, incontri, casualità in luoghi semisconosciuti ma intima- mente vicini. Dove potrei essere?

BIO
Nato nel 1957 a Tula (Sassari) ma praticamente ha sempre vissuto al di fuori dell’isola, dapprima nel Nord Italia per poi andare a vivere a Berlino, dove ha iniziato il produttivo percorso fotografico analogico. Ha collaborato con l’Istituto italiano di Cultura, con Su Palatu Fotografia, con la Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino e realizzato numerose mostre fotografiche sia come autore sia come curatore, e ha prodotto libri e pubblicazioni. Vive da qualche anno in Sardegna, dove coniuga vita contadina e fotografia, adesso declinata in forma digitale.


MATTEO PUGGIONI
Paesaggi obbligati
Cagliari ed i suoi spazi, i colli e le discese verso il mare, la città e le sue contraddizioni, il suo essere capitale, centro di potere, cuore pulsante di un sistema economico-politico. La scelta è stata quella di valorizzare e mettere in mostra Viste pubbliche da spazi privati, cioè fotografare il paesaggio da finestre che affacciano su scorci speciali, non sempre condivisibili e quindi unici. Il progetto documenta il territorio proprio da queste finestre poste in posizioni strategiche, vuole giocare sulla curiosità morbosa delle persone di vedere e sapere cosa vedono gli altri.

BIO
Nato nel 1968, cresciuto professionalmente in una famiglia di fotografi professionisti dal 1925, risiede a Guspini dove lavora ed elabora i suoi progetti fotografici. Docente di fotografia in istituti pubblici, ha esposto in diverse mostre personali e collettive. Nel 2009 ha realizzato il progetto e il libro Zentes. Las Plassas, una documentazione fotografica puntigliosa: i ritratti degli abitanti di un’intera comunità, a futura memoria.


FRANCESCA RANDI
I Senza Nome (2018/2019)
Francesca Randi ritorna. E riappaiono con lei i personaggi della sua personalissima filmografia emotiva. Con un guizzo, uno strappo sono saltati fuori dai titoli di coda di un film che la Randi gira nella sua mente e diventano reali per noi, tra pelle e pellicola. Si viene come travolti da un déjà vu multistrato, che rivela la voracità cinefila dell'autrice, che però seleziona attentamente di cosa nutrirsi. Sono animali notturni quelli che abitano questi scatti ma, al contrario dei protagonisti di Tom Ford, qui non ci sono pesantezze borghesi sospese tra lusso e racconti on the road. Le trame che Randi tesse da anni hanno un intreccio diverso, una bellezza drammatica che non disdegna toni ludici... [da Sonia Borsato].

BIO
Nel 1999 incontra il mezzo fotografico. Sviluppa uno stile personale, onirico, con un immaginario fortemente surreale. L’identità, l’infanzia e l’adolescenza, il paesaggio notturno in bilico tra l’incubo quotidiano e la solitudine esistenziale, l’inconscio, il doppio, la wunderkammer e il perturbante. Vive e lavora a Cagliari come fotografa e insegnante di fotografia.


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MIMMO CARUSO e MAURO ROMBI
La città sospesa
Ecco a voi le foto tratte da Google Heart, un’applicazione per esplorare il mondo virtuale dal salotto di casa, un’app per novelli Cristoforo Colombo in poltrona alla ricerca di nuove terre da conquistare, di oceani da navigare, di sorprendenti città da scoprire. Il risultato è qui raccolto sotto i vostri occhi. Una città nuova e bizzarra anche per i sardi che la conoscono bene. Una città inedita, eterea, come sospesa e fluttuante nell’aria, nel cielo terso dei colori contrastati e dal sentore industriale. Una città eccessiva e inverosimile, come quelle di Calvino nel libro “Le città invisibili”.

BIO
I due fotografi cagliaritani per molti anni hanno cercato di vivere la fotografia da molti punti di vista, soprattutto con l’occhio della mente, un occhio pineale che ha consentito a Caruso di dedicare molte energie, decenni su decenni, al tempo, mentre Rombi si occupava degli spazi, che dall’isola l’hanno portato a esplorare i confini che la propria ombra lasciava nei paesaggi più curiosi e diversi. Spazio e tempo sono i due cardini che alla fine hanno consentito ai due di aprire la porta su inediti territori di una fotografia che continua a suscitare meraviglia e stupore.


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GABRIELLA SALERNO
A la volèe
“A la volèe”, in francese sta per “al volo”, o anche “inconsapevolmente”. Le foto di questa raccolta non rappresentano luoghi o paesaggi, non hanno una composizione e i soggetti non sono in posa. Una serie di ritratti e scatti rubati ai miei compagni di vacanza, che normalmente custodisco per me, come memorie di attimi vissuti insieme, a volte solo rubati.

BIO
Nata a Nuoro nel 1990. Architetto e designer di interni. Ha vissuto a Perugia, Torino e per un po’ di tempo in UK, nella città di mare di Scarborough. Attualmente vive e lavora in Sardegna. La passione per la fotografia è presente fin da piccola. La necessità di catturare l’attimo fuggente vissuto come una personale lotta contro il tempo.


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SIMONA SANNA
Segni
Con questo progetto di fotografia terapeutica, presentato a Roma come elaborato finale al termine del corso annuale in “Fototerapia e fotografia terapeutica”, mi sono messa in una condizione di resa all’ambiente con semplicità e umiltà. Le immagini mi sono arrivate apparentemente senza cercarle, inaspettate, e hanno fatto la magia di raccontarmi di me.
Da parte mia c’è stata sempre un’attesa ricettiva, che mi ha predisposta a uno stato interiore di apertura e di ascolto, ed è stata una splendida e intensa avventura, perché mi ha permesso di esplorare più a fondo la delicata sfera della mia femminilità e della mia sessualità.

BIO
Nata a Cagliari. Fotografa freelance, si interessa al legame tra la fotografia e la psicologia. Specializzata in “Fototerapia e fotografia terapeutica” a Roma per l’utilizzo della fotografia in ambito socio-educativo, e come strumento terapeutico in équipe con professionisti nella relazione d’aiuto. Ha esposto in mostre collettive e personali, è docente di tecnica, composizione e linguaggio fotografico in istituti pubblici e privati.


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MARIO SARAGATO
Diario dell’abbandono, Vol. I
Quello che ci accoglie ci segna. È un luogo, una persona.
Ci attrae. Ci nutre.
Anche se poi, ci abbandonerà.

BIO
Nato in Sardegna, il luogo dove probabilmente morirà. La sua produzione inizia nel 2011 con la pubblicazione del libro Sputeremo sulle vostre tombe dedicato al mondo degli ultras. I suoi lavori affrontano diverse tematiche: dagli scacchi (Zugzwang, 2012), alla tessitura (Un battito e poi il successivo, 2013), passando per progetti di stampo più intimo e per- sonale caratterizzati da un'attenzione particolare per la fotografia di ricerca (Io lui lei, 2014; Un giorno lento, 2015; Cinque giorni imbecilli, 2016; Sa petta, su sambene, sa molte, 2017; Non ho tempo, 2018). Nel 2019, dopo la pubblicazione con Chiara Cordeschi del libro Tetralogia dell’amore perduto, crea ad Aggius il Museo dell’Amore Perduto.


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ALESSANDRA SARRITZU
Corrispondenze
Corrispondenze nasce dalla volontà di mettere in relazione immagini recuperate attraverso vecchi filmati d’infanzia e di famiglia in VHS e l’elemento naturale e vegetale. Questi ultimi, selezionati e isolati, si presentano anch’essi come tracce ridondanti di un determinato luogo, le aspre terre sarde, in una visione intima degli elementi di quei paesaggi naturali in cui sono cresciuta. È un progetto legato al senso di appartenenza e al concetto di memoria, di identità, di frammentazione e di tempo...

BIO
Nata a Cagliari nel 1991. Vive e lavora tra Bologna e la Sardegna. Si laurea in Decorazione Arte e Ambiente (2015) e in Pittura-Arti Visive (2018) all’Accademia di Belle Arti di Bologna dopo un pe- riodo di studio all’Università Politecnica di Valencia (2014). Co-fonda lo spazio indipendente SottoSuolo in cui si occupa di eventi culturali ed esposizioni d’arte con sede a Bologna e fa parte del collettivo Transhumanza.


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AMBRA IRIDE SECHI
Apnea
APNEA è il risultato di una ricerca documentaria sulla Palestra popolare Teofilo Stevenson di Bologna. La palestra di pugilato nasce nel 2014 all’interno degli spazi di XM24, storico laboratorio di autogestione cittadino, che dal 2002 occupa i locali del vecchio mercato orto- frutticolo di via Fioravanti, quartiere Bolognina.
L’idea del progetto si è sviluppata nel corso dei due anni in cui, mentre frequentavo il corso di boxe, ho documentato gli spazi e la quotidianità delle persone che attraversavano la palestra.

BIO
Las Plassas, 1992, è fotografa e artista visiva. La formazione artistica comincia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove nel 2017 consegue la laurea di primo livello in Fotografia, Cinema e Televisione ed in seguito prosegue gli studi nel biennio specialistico di Fotografia. Attualmente vive tra la Sardegna e Marsiglia (FR) dove porta a termine un periodo di studi presso l’École supérieure d’art et de design Marseille-Méditerranée. È co-fondatrice di Transhumanza, collettivo artistico nato dal desiderio di creare una connessione tra la ricerca artistica contemporanea e le zone rurali della Sardegna.


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MARCELLO SEDDAIU
Platamona
Platamona è il litorale più lungo della Sardegna e si affaccia sul Golfo dell’Asinara, nel nord dell’isola. È nota per essere la spiaggia degli abitanti di Sassari e di tutta l’area turritana, comprendendo i comuni di Porto Torres e soprattutto di Sorso...
Questa serie di foto è stata scattata nei mesi autunnali, quando ormai della ressa estiva che investe il litorale non c’è più traccia, se non nei pochi stabilimenti balneari ormai chiusi.

BIO
Nato a Sassari. Intende la fotografia come strumento di documentazione e mezzo di indagine e di ricerca personale. L’interesse per la storia, per l’ambiente e per le contraddizioni del proprio territorio, lo spinge a volgere il proprio sguardo verso il tema del paesaggio, scenografia teatrale nella quale l’uomo svolge il doppio ruolo di attore e spettatore. Nel 2016, insieme a Roberto Deaddis dà vita al collettivo fotografico Paesaggio a Nord-Ovest, con il quale porta avanti progetti fotografici volti a raccontare il paesaggio della Sardegna nord- occidentale. Nel 2019 pubblica il suo primo libro, Platamona.


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FEDERICO SERRA
uManus
Il progetto si propone di raccontare il percorso della vita, attraverso 12/13 immagini delle mani. Le mani degli umani. Uno “storytelling” sull’elemento che, forse, più ha caratterizzato l’evoluzione durante il processo di ominazione, ritratto, nel progetto, nelle fasi della crescita e nelle varie attività, evocando ora forza ora tenerezza; ora tradizione ora sapienza; ora certezza ora anelito. Con una proiezione verso un futuro che promette (o minaccia?) ulteriori evoluzioni, attorno ad un filo conduttore che tutti noi siamo chiamati a dispiegare.

BIO
Lavora come tecnico informatico e vive in Alta-Marmilla, fra Assolo e Villa Verde (Baini). Fotografo per passione trasmessa dal padre che usava una Minolta srT101 e con la quale che ha appreso i primi rudimenti. Predilige la fotografia naturalistica e paesaggistica, ma ogni tanto speri- menta e sconfina in altri generi fotografici.


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MATTEO SETZU
Zona rossa
È nato per gioco, con la voglia di raccontare il periodo che stavamo per vivere, senza sapere quanto sarebbe durato. Sulla mia pagina facebook ho abbinato un racconto a ogni foto. Mi serviva per sentirmi vicino a qualcuno e far compagnia a chi fosse solo. Per un mese son stato lontano 55km da mio figlio, una quarantena forzata e vissuta tra le bolle di sapone, che facevo con la speranza che metaforicamente arrivassero a lui e le potesse vedere. Giorno dopo giorno ho cercato di fotografare ciò che mi circondava, la mia quotidianità da solo e col mio piccolo principe dalle bolle di sapone.

BIO
Nato a Cagliari e residente a Lunamatrona. La passione per la fotografia fin da piccolo, andava in giro a fotografare qualsiasi cosa con le compattine analogiche. Col tempo si è cimentato a raccontare le feste della Sardegna e diventare infine fotografo matrimonialista, senza trascurare le tradizioni e la quotidianità.


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SALVATORE SOLINAS
New York, New York!!
Viaggio alla scoperta della città di New York.

BIO
Nato a Tempio Pausania. Appassionato da sempre del mondo della fotografia, praticata come passione e con diverse partecipazioni a concorsi e mostre, tra cui A.Banda 2017. È membro dell’Associazione La Sardegna vista da vicino.


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MARIO SOLLAI
Settimana Santa in Sardegna
In tanti paesi della Sardegna vengono celebrati i riti della Settimana Santa, che richiamano la partecipa- zione della popolazione locale ma anche di numerosi turisti e fotografi. Rispetto ad altri riti noti e documentati, quelli di Domusnovas mi hanno convolto per il loro svolgersi con estrema semplicità, dove insieme alla confraternita della Madonna Addolorata tutta la comunità partecipa con dedizione e fede.

BIO
Nato nel 1956. Dal 1981 apre uno studio fotografico a Monserrato dove vive. Inizialmente si occupa solo di fotografia per privati, ma presto nuovi interessi lo spingono verso altri sbocchi professionali, e dopo l’affinamento all’Istituto Europeo di Design, alla fotografia pubblicitaria. Parallelamente intraprende il lavoro di ricerca sulle suggestioni dell’identità, sul paesaggio, sulle tradizioni e sui riti della Sardegna col tentativo di penetrare nei loro antichissimi misteri e significati e catturare quanto di essi è sopravvissuto nel corso dei secoli.


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ALESSANDRO SPIGA
Solo Sant'Efisio
In occasione del 364mo scioglimento del voto a San- t’Efisio che, causa pandemia, ha visto i cagliaritani privati della loro festa, l’Associazione Culturale May Mask, insieme al Comune di Cagliari e all’Arciconfraternita del Gonfalone di Sant’Efisio Martire, hanno cercato di riempire il vuoto del 1° Maggio proponendo su Facebook una mostra virtuale del fotografo Alessandro Spiga. Il progetto dell’artista cagliaritano, affezionatissimo al Santo, presenta 35 foto estratte dal suo vasto archivio e stampate con l’antica tecnica di stampa fotografica della cianotipia. “Solo Sant’Efisio” perché il fotografo si è concentrato sulla figura principale, lasciando da parte il contorno folkloristico e dando risalto al viaggio solitario del Santo martire.

BIO
Nato a Cagliari nel 1975. La fotografia è una fantastica forma d'arte, della quale ha scoperto nel tempo piccoli e grandi segreti. Con le sue immagini riesce a catturare un po’ tutto quello che lo circonda e in particolare ama raccontare la terra dove abita, la Sardegna.


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GIUSEPPE TAMPONI
Omofonie silenziose
Il progetto è composto da 22 dittici in bianco e nero, raffiguranti, ciascuno, artisti musicali in espressioni e atteggiamenti simili ed equivalenti, a richiamare il concetto, utilizzato in campo musicale, di “omofonia”, nel tentativo di riportare il medesimo concetto nelle immagini tra loro accoppiate...
Naturalmente, riportando il concetto sulle immagini raffigurate e quindi in assenza di musica, le omofonie (visive) diventano silenziose.

BIO
Nato a Oristano nel 1954. Pratica la fotografia dal 1978. Nel 1995 ha fondato l’Associazione Culturale Fotografica Dyaphrama e nel 2008 una nuova: l’Associazione Culturale Fotografica AssoPhoto (www.assophoto.it). Ha esposto in numerose mostre personali e collettive. Nel 2018 ha pubblicato il volume monografico Ardia, una corsa senza tempo, sulla famosa corsa equestre in onore di San Costantino che si svolge a Sedilo (OR).


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ERMINIA TANDA
Alienazione domestica
La casa ricopre da sempre una molteplicità di significati che vanno oltre l’idea di luogo fisico. La casa dovrebbe essere il luogo dove la persona inizia a definirsi, dove sentirsi al sicuro, dove la nostra personalità e le nostre debolezze possono mostrarsi senza filtri. La casa dovrebbe essere lo spazio vitale dove sentirsi se stessi. Ma mai come in questo preciso periodo storico segnato dal lookdown e dal distanziamento sociale che ci hanno relegati in casa forzatamente abbiamo avvertito che la casa è spesso lo spazio che ingoia la nostra essenza. Arriviamo a confondere il luogo e gli spazi fisici con i nostri spazi e bisogni interiori...

BIO
Nata in Sardegna nel 1973. Con la fotografia indaga la propria terra ricca di cultura, tradizioni e riti millenari. Si avvicina alla fotografia di denuncia sociale e nel 2018 riceve il Premio internazionale “Michelangelo Buonarroti” con la foto sulla protesta dei pastori sardi. Si perfeziona presso la scuola di fotografia “La Bottega della luce” e successivamente con il fotografo Cristian Castelnuovo.


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DONATO TORE
Cronache di un anno
Il progetto è l’esito di una ricerca visuale condotta a Nuoro nel corso del 2019 e presenta un’immagine della città inedita e tutt’altro che celebrativa. Nelle immagini proposte si avverte l’intima vicinanza dell’autore ai luoghi e alle persone descritte, un vero affresco corale capace di attivare profonde riflessioni sulle debolezze e sulle grandi potenzialità delle piccole città di provincia.

BIO
Professionista dal 1985. Negli 1984-1988 abita a Milano dove lavora con studi professionali specializzati in fotografia editoriale d’arte e di architettura. Al rientro nell’isola collabora con diversi editori sardi (per la Ilisso numerosi volumi monografici e di Storia dell’arte in generale). Tra le altre collaborazioni quelle con Tiscali, con il Banco di Sardegna e con la Provincia di Nuoro, con il museo Man a Nuoro. Nel 2020 espone al Museo del Costume con una mostra organizzata dall’ISRE.


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LAURA TUVERI
Soul
Rabat, Casablanca, Marrakech, Mecknes, Fès… Le Medine del Marocco e gli sconvolgenti “colori” delle anime che le abitano.

BIO
Classe 1967, architetto di professione, ha un approccio con la fotografia molto intimo, la definisce poesia che si trasforma in immagine. Predilige il bianco e nero perché trova che si avvicini maggiormente all’idea di introspezione e riflessione, che la fotografia ha per lei. È socia della “Fabbrica Artigiana di Fotografi con la quale ha portato avanti diversi progetti fotografi Ha partecipato a svariate collettive e personali, nazionali e inter- nazionali, fra le quali le rassegne fotografiche “A.Banda 2016” e “A.Banda 2017”.


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GIANLUCA VASSALLO
Soliloqui Sulla Terra Ardente
L’estate non mi conosce, non mi conosce il mare. Come non conosco l’appetito, non mi asciuga la sete. Eppure qui, dove mi sono trovato a crescere, dove ho imparato a vivere, il sole bagna tutto di un calore che suda. Bagna le croci sui peli unti, le angurie galleggianti, le mammelle incarnite, i pranzi a riva, la tenerezza che esplode, la grazia – rarissima – del silenzio. Il sole bagna di luce ogni cosa, compreso il mostro, che ci abita dentro. Il mostro, che conosce l’estate. Il mostro, che sono io, nel mezzo dell’estate altrui.

BIO
45 anni. Vive e lavora a San Teodoro e nel mondo. Non chiamatelo fotografo perché si offende. Si esprime attraverso il video, il suono, la fotografia, le installazioni, con una attenzione particolare all’aspetto relazionale e di processo. Il suo lavoro è stato presentato da istituzioni e gallerie in Italia e all’estero. È fondatore e direttore artistico di White Box Studio.